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Nelle case dei morti non ci sono scale

    Nelle case dei morti non ci sono scale

      

    Lucia Perrucci

      

    Sono passati due anni dall’ultima volta in cui Dodo ha visto i suoi cugini e lei, la nonna, nella sua casa in Puglia. Due anni dall’incidente in cui metà della villa è stata divorata dal fuoco. Dodo non ha mai voluto ripensare a quel giorno, alle fiamme, a lei, che ancora abita quella casa, ma che già sembra lontana. Adesso che la famiglia si è riunita, però, non può fare a meno di tornare in quel luogo ancora una volta. E ancora una volta nessuno le crede. Ma quando strani avvenimenti cominciano a funestare la villa e gli adulti sono troppo presi dai loro litigi per accorgersene, toccherà ai ragazzi affrontare la minaccia. E per farlo Dodo, suo fratello Giulio e i cugini Cesare, Camillo e Cecilia dovranno entrare nel ventre scuro dell’edificio, nella parte bruciata, proibita e nascosta, in cui tutto si confonde e si distorce, come animato dalla casa stessa. O da lei. Perché in fondo le case somigliano sempre a chi ci abita dentro. E se non capiranno in fretta che cosa vuole, la casa finirà per divorarli tutti, dal primo all’ultimo.

        

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