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La curva dell’oblio

    La curva dell’oblio

      

    Gian Andrea Cerone

      

    « Altro che maledizione biblica, Cerone è una benedizione per il lettore che chiude il libro contento. » la Lettura – Corriere della Sera – Severino Colombo All’inizio di un gennaio milanese in cui c’è aria di neve, una segnalazione anonima porta al ritrovamento di un uomo ucciso in una mansarda in zona Lambrate: indossa una maschera da medico della peste e apparentemente è morto dissanguato; ­intorno al suo corpo sono appese sacche piene del suo stesso sangue. Il commissario Mandelli e l’ispettore ­Casalegno capiscono subito di trovarsi di fronte a un’efferatezza destinata a seminare altre vittime, e a un ­killer che vuole attirare l’attenzione lasciando una firma: la foto in bianco e nero di una rara specie di rosa. Tutta la squadra della UACV, l’Unità di Analisi del Crimine Violento, si attiva per seguire questa pista. Ma Mandelli è costretto a lasciare l’operatività delle indagini a Caterina Dei Cas, l’ombrosa poliziotta valtellinese fidanzata di ­Casalegno che è ormai al settimo mese di gravidanza. Lui e Casalegno, infatti, vengono chiamati dai superiori a occuparsi  di un vecchio caso in Val di Fassa: un senatore molto potente pretende che sia fatta chiarezza sulla morte di suo figlio, avvenuta dieci anni prima e archiviata come accidentale, in un periodo in cui la valle era infestata da misteriosi delitti rituali… Le due indagini corrono parallele e Mandelli si troverà a combattere pericoli spettrali e ­altri fin troppo concreti, mentre cercherà di dipanare la matassa del passato liberandola dalla legge implacabile dell’oblio.

        

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